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La Storia della Grecia

La Grecia nel Medioevo

Dalla divisione (395 d.C.) dell'Impero romano in Oriente e Occidente fino alla conquista (sec. 15°) della Grecia dai turchi ottomani, la Grecia condivise le sorti e le vicissitudini dell'Impero bizantino. La vittoria dei Visigoti sull'imperatore Valente ad Adrianopoli ha segnato l'inizio delle frequenti e devastanti invasioni barbariche della Grecia; seguirono Unni, Avari, Slavi e Bulgari.

La potenza e il prestigio della Grecia sono stati restaurati dalla dinastia macedone degli imperatori bizantini (867-1025), ma il centro del mondo greco era Costantinopoli, non propriamente la Grecia. Nel 11° sec. i turchi cominciarono a fare breccia nell'impero, i Normanni attaccarono l'Epiro, ed iniziarono le Crociate. La Quarta Crociata nel 1204 portò alla disintegrazione temporanea dell'impero bizantino e la creazione di uno stato feudale sotto il dominio dei nobili francesi, dei fiamminghi e dei Veneziani.

Il restaurato Impero bizantino (1261-1453) recuperò solo alcune parti della Grecia, la maggior parte delle quali continuò sotto il dominio dei principi francesi e italiani fino alla conquista da parte dei turchi ottomani (completata nel 1456). Genova tenne Khios fino al 1566; Venezia mantenne Creta fino al 1669 e le isole dello Ionio fino al 1797. Nelle sue numerose guerre con gli Ottomani, Venezia tenne per brevi periodi anche Atene, Evvoia, e diversi altri porti e isole fino al 1718. Sotto l'impero ottomano, la Grecia era semplicemente uno dei tanti territori da sfruttare.

I turchi praticarono la tolleranza religiosa, ma per il resto il loro regime fu aspro ed opprimente. Molte famiglie greche erano fondamentali capisaldi dell'amministrazione dell'impero, i mercanti greci residenti a Costantinopoli e nei porti dell'Asia Minore, in particolare Izmir (Smirne), erano molto ricchi, ma la Grecia languiva nell'oscurità e nella povertà.


La lotta per l'Indipendenza

Agli inizi del 19° secolo, il desiderio d'indipendenza dei greci fu stimolato dal crescente nazionalismo, dall'influenza della Rivoluzione francese, dal copovolgimento a favore dei turchi nelle guerre russo-turche, dalla ribellione (1820) di Ali Pasha contro l'Impero Ottoman, e dal simpatico atteggiamento di Alessandro I di Russia, il cui ministro degli Esteri, Capo d'Istria, era greco.

Nel 1821 la Guerra d'indipendenza greca ebbe inizio sotto la guida di Alessandro e Demetrio Ypsilanti. Il sentimento europeo era nettamente in favore della causa greca; molti aiuto finanziario vennero elargiti, molti volontari stranieri (tra cui Lord Byron fu il più celebre) si unirono alle forze greche. Russia e Gran Bretagna decisero con un concordato (1826) di mediare i conflitti tra i Greci e la Turchia, e nel 1827 le fazioni politiche greche misero da parte le loro rivalità per eleggere il Capo d'Istria presidente della Grecia.

Gran Bretagna, Russia e Francia si unirono nel chiedere un armistizio. La Turchia rifiutò e le flotte alleate attaccarono e sconfissero la flotta di Muhammad Ali, vicerè d'Egitto e principale sostenitore del sultano ottomano contro i greci, nella battaglia di Navarino (1827). Solo la Russia, tuttavia, dichiarò guerra (1828) alla Turchia. Sconfitta, la Turchia accettò il Trattato di Adrianopoli (1829) e riconobbe l'autonomia greca. Nel 1832, la Grecia ottenne dai poteri europei il riconoscimento della sua indipendenza. L'Europa scelse un principe bavarese come re degli Elleni e la Ggrecia accettò.

Otto I si dimostrò però autoritario ed impopolare e, sotto pressioni, promulgò nel 1844 la Costituzione, ma fu costretto ad abdicare nel 1862. Ad Otto I successe un principe danese, che come Giorgio I (che regnò dal 1863-1913) introdusse (1864) una nuova costituzione istitutiva di un parlamento unicamerale. La Gran Bretagna cedette (1864) le Isole Ionie, e nel 1881 la Grecia acquisì la Tessaglia e parte dell'Epiro.

A causa dell'opposizione britannica, la Grecia non fu in grado di annettere Creta durante la grande insurrezione (1866-1869) contro il dominio ottomano. La continua agitazione irredentista di assorbire Creta condusse alla guerra greco-turca del 1897, durante la quale la Grecia fu sconfitta, ma a seguito di forti pressioni da parte dei poteri centrali europei, Creta fu finalmente dichiarata indipendente e più tardi (1913) annessa alla Grecia.

     

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